Nathan Brooks, Distretto 3

I pregiudizi, i saputelli, i falsi e i vanitosi. Non sopporta chi crede di conoscere le cose e se ne vanta, senza in realtà sapere la verità. Odia gli ipocriti, i bugiardi, i pettegoli, gli ingiusti e i bulli. Odia le regole insensate, imposte solo per il gusto di poterlo fare, odia curare il suo aspetto, raramente si preoccupa della sua immagine. Odia la prepotenza e odia essere al centro dell'attenzione. Odia essere triste, per questo anche quando lo è, cerca di tirarsi su di morale con le cose che ama, quindi con una canzone.

Nathan è un ragazzo semplice, tanto da apparire complicato. La sua caratteristica principale è l'ottimismo: non perde mai la speranza e riesce a vedere sempre il lato buono delle persone. La forte convinzione di poter sempre riuscire lo porta sì a dare il meglio di sè, ma anche a illudersi e a rimanere spesso deluso da se stesso. Conseguenza di ciò è la sua grande testardaggine. È estremamente altruista e generoso, forse troppo, arrivando a porre gli interessi degli altri - in particolare di quelli a lui più cari - davanti ai suoi, facendo sacrifici a volte non necessari solo per il bene di qualcuno. Non ha paura di compiere gesti estremi ed è molto impulsivo. Si affida all'istinto che, tuttavia, non lo tradisce quasi mai. Ama l'adrenalina, vive cogliendo l'attimo e senza pensare alle conseguenze. È intelligente e molto curioso, ma non ha mai sviluppato queste qualità a scuola. E' inizialmente molto timido, ma si apre facilmente con gli estranei quasi più che con le persone che conosce da molti anni. Dice sempre quello che pensa ed è sincero con tutti. Ha la grande qualità di non fare caso a quello che la gente dice di lui, non gli interessa il giudizio altrui: questo gli permette di evitarsi mille problemi riguardo ad aspetto e atteggiamento.

La storia di Nathan non è tra le più felici, ma non lo si direbbe a conoscerlo. Apparteneva, da bambino, a una famiglia ricca e felice. Suo padre era proprietario di una grande impresa, sua madre era casalinga, poichè non c'era bisogno di un secondo stipendio. Lui e il suo fratellino minore, Derek, potevano permettersi molti lussi che altri non avevano, potevano scherzare e divertirsi con i migliori giocattoli in commercio. Tuttavia accadde una disgrazia. Il padre morì in circostanze tutt'ora sconosciute, lasciando la famiglia allo sbaraglio: Nathan, in quanto primogenito avrebbe dovuto ereditare le proprietà del padre, ma davanti alla legge fu superato dall'invidioso zio, che si impossessò ingiustamente di tutti gli averi della famiglia, lasciando una casalinga vedova con due bambini da sfamare. Fu così che, ridotto in povertà, Nathan fu costretto a trovarsi un lavoro, diventando aiutante in una piccola fattoria dove era costretto a molti sforzi per una ricompensa scarna, sufficiente appena per pagare i viveri. La madre, dopo alcuni anni, cadde in malattia per la malnutrizione che i due giovani reggevano, ma che aveva un differente effetto su un corpo adulto e stanco. A quel punto, all'età di 15 anni, Nathan dovette abbandonare gli studi per permettersi i medicinali per la madre, lavorando a tempo pieno, trovando anche un impiego migliore e più pagato: divenne cameriere in un locale dove talvolta gli era permesso di improvvisare qualcosa con la sua chitarra per animare la serata.